PRIMA TRIADE: Maria Lai, Igino Panzino, Danilo Sini
con performance di: Gianluca Belfiori, Giancarlo Salaris
SECONDA TRIADE: Gabriella Locci, Roberto Puzzu, Rosanna Rossi
con performance di: Carla Onni
TERZA TRIADE: Aldo Contini, Wanda Nazzari, Aldo Tilocca
con performance di: Cornelia Wildsen
QUARTA TRIADE: Paola Dessy, Anna Saba, Giovanna Secchi
con performance di: Alessio Devita, Luigi Zucca, Giorgio Musio, Francesco Testa, Fabrizio Ugas
QUINTA TRIADE: Salvatore Coradduzza, Antonello Ottonello, Gianfranco Pintus
con performance di: Alessandro Olla
Si coglie, nel ciclo ritmicamente scandito dagli eventi che accadono in "Stanze", una nota di incanto che attraversa gli spazi, le opere, i vuoti e le atmosfere e sorprende ogni volta nella sua fenomenologica presenza: più che stanze, sono camere incantate, luoghi, di volta in volta, ridisegnati che illusoriamente si ampliano o fuggevolmente si sottraggono di fronte al plasticismo delle forme generate nei suoi interni.
Questa magia della trasformazione, che solo una rassegna così organicamente articolata e temporalmente stringente poteva produrre, è il risultato di un progetto multimediale ideato da Wanda Nazzari, un desiderio di far convivere e coniugare musica, danza e arti visive. Venuto così configurandosi un itinerario di presenze oggettuali e di accadimenti scenici e musicali che hanno fatto dell’attesa e dello svelamento una componente non secondaria dell’operazione estetica.
Le stanze sono diventate piccole isole di approdi rassicuranti o inquieti, dove le opere hanno tracciato da sé le proprie linee di confine, i territori del loro essere, indipendentemente dalle architetture che le hanno accolte o semmai si sono disposte ad interpretare la variabilità e mutevolezza di quegli spazi solo apparentemente neutri e innocenti.
L’attraversamento delle stanze ha implicato dunque, di volta in volta, il mutamento della scena, la percezione sempre diversa di uno spazio di risonanza dove l’opera magnificava se stessa, esaltata dai silenzi o sostenuta da echi musicali che, in ogni caso, hanno acuito la fruizione sensoriale dei lavori. Lo spazio ha richiesto di essere attraversato in punta di piedi per accogliere il carico di desideri e pulsioni lì raccolte, per cercare di arrivare dove si nasconde l’intuizione divinatrice.
Mariolina Cosseddu
Dal 25 settembre al 2 ottobre 1999
Dal 22 al 30 ottobre 1999
Dal 5 al 13 novembre 1999
Dal 19 al 27 novembre 1999
Dal 3 al 11 dicembre 1999